LA CUPOLA
A destra del Presbiterio, si trova statua di S. Giovanni Evangelista, una delle ultime e migliori opere di A. Fontana (1540-1587).
Ed è sotto questo santo e davanti al suo capolavoro, l’Assunta, che l’artista volle essere sepolto. Sotto la statua l’epigrafe latina insiste sulla spiritualità ch’egli seppe dare al marmo freddo. In Santuario è sepolto anche G. B. Crespi, il Cerano, e precisamente sotto l’arcata e il lampadario cristallo a sinistra dell’altare dell’Assunta, purtroppo però senza un’epigrafe.
A destra della statua di S. Giovanni il profeta Elia e di fronte Giovanni Battista ambedue di Stoldo Lorenzi. Di lui sono anche il Mosè e il Davide a destra e sinistra della cassa dell’organo sopra il portone d’ingresso. Più in alto quattro bassorilievi di Lorenzi: a sinistra (sopra l’altare della Madonna) Presentazione al Tempio e Nascita della Madonna. A destra (di fronte all’altare):
Sposalizio della Vergine e Visitazione. I capitelli in bronzo, sopra i piloni che sostengono la cupola, sono del Fontana. E da ultimo uno sguardo generale alla cupola, del Dolcebono. Non è grandissima, ma di proporzioni molto eleganti. Il tamburo è di dodici lati e su questi si inseriscono i dodici spicchi che terminano nella lanterna finale del colmo.
Lo stupendo tappeto in marmo intarsiato, il pavimento, sotto la cupola raggiunge il massimo di finezza e arte. È un succedersi di ricami su fondo di marmo di Candoglia, da cui spiccano nitidissimi i disegni in rosso veronese e in nero grand’antico.
Dopo sempre più complicate invenzioni in tutta la chiesa, il pavimento, qui sotto, ricama in terra gli spicchi in cui è divisa in alto la cupola, in tessere sempre più piccole, in un lavoro quasi di filigrana.